| chiudi la finestra |stampa |  

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

 HAI MESSO
SULLA MIA BOCCA
UN CANTO NUOVO

Pregare i Salmi con Israele, con Gesù ,
con il nostro tempo.

1

 Due racconti per cominciare.

Il Taglialegna

Un giorno venne, dal monaco Bruno, un uomo che nella vita aveva molti impegni anche se nel suo cuore coltivava il desiderio di dedicarsi alla preghiera senza riuscirci, appunto, per i molti impegni. Allora Bruno raccontò questo aneddoto: <Un taglialegna stremato di fatica continuava a sprecare tempo ed energia tagliando legna con una accetta spuntata, perchè diceva di non avere il tempo per fermarsi ad affilare la lama>.Da quel giorno, l'uomo dai molti impegni si alzò sempre un quarto d'ora prima per "affilare la lama". E alla sera, effettivamente, era meno stanco di prima.

 Il menù non sazia

Ad alcuni hassidim, che avevano studiato la santa Toràh, Rabbi Baal Sem disse: <Io vi ho spiegato la carta con l'elenco della portate. Spero che nessuno creda così di aver già mangiato. Un menù, per quanto utile, non è buono da mangiare>. Gli hassidim si prostrarono in preghiera.

 

PREGARE E CAPIRE I SALMI.

L’accostamento ai Salmi può essere fatto da molte angolature…Come davanti ad una pagnotta: normalmente ci buttiamo sopra al pane per consumarlo; è logico perché il pane è fatto non per essere contemplato e riverito, ma per essere mangiato. Ma non guasterebbe, una volta, almeno una sola volta nella vita, fermare la mano rapinatrice che scatta per catturarlo e la bocca affamata che si avventa per triturarlo: e contemplare in quella pagnotta il seme da cui è nato, il terreno che lo ha accolto e gli ha donato sali e umore, la mano di quel contadino che l’ha seminato, le stagioni che lo hanno custodito e cresciuto, quell’anonimo signore che lo ha polverizzato in farina, quel rozzo camionista che lo ha trasportato, quella gentile signora che ce lo ha venduto, il nostro lavoro che ci ha permesso di acquistarlo…e quel Dio Santo che ce lo ha donato incompiuto perché fosse anche frutto della terra e del nostro lavoro. Così per i Salmi che spesso divoriamo nella recita o nel canto; senza riservare a loro, una volta, almeno una volta nella vita, quello sguardo dolce e penetrante che ci fa godere della loro storia, delle loro passioni e di tutte le bocche che li hanno mormorati, gridati, cantati.

Pregare, dunque, per capire i salmi. Ma anche capire i Salmi per pregarli. I Salmi sono usati da secoli come preghiera della Chiesa; pur riconoscendo onore alla fede dei semplici che li hanno pregati senza porsi troppe domande, bisogna ammettere, con fedeltà alla logica della incarnazione, che sono preghiere composte in altri tempi, in circostanze e culture diverse dalle nostre.

 LO CHOC DELLA VITA TRA BISOGNI, PERPLESSITA’ E STUPORI.
 La nostra storia la scopriamo come storia di desiderio. L'uomo è tale quando è desiderante. Nella preghiera del Padre nostro e dei Salmi, i nostri desideri coincidono con quelli di Dio. Nella nostra preghiera di domanda di solito chiediamo secondo i nostri interessi. Nella preghiera del Padre Nostro e dei Salmi si desiderano le cose di Dio, di fatto si desidera Lui.  Succede come nell'amore: non desidero le tue cose ma Te.
La preghiera non è il primo atto che  l'uomo compie; prima dell'orazione di solito esiste uno choc esistenziale e solo dopo sorge l'invocazione, il ringraziamento. Quale choc esistenziale sta alla base del Padre Nostro e dei salmi? (Es Salmi 38, 69, 71).  Il mondo ha le vene aperte e perde sangue. La creazione geme (Rom 8,22). Ogni società ha i suoi massacri, i suoi martiri,  i suoi crimini collettivi. Il mio essere soffre " Sono uno sventurato. Chi mi libererà?"(Romani 7,24). I contraccolpi della vita non ricadono solo sulle società, ma lacerano anche il cuore dell'uomo:"Io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio"(Rom. 7,19). La vita quotidiana non sfugge all'enigma, all'assurdo e alle nostre cattiverie.
"La creazione attende con impazienza"(Rom. 8,19): di fronte alle assurdità collettive e personali si possono assumere 3 atteggiamenti: rivolta, rassegnazione, speranza. Il Padre Nostro e i Salmi sono la preghiera di chi ha capito ed assimilato la rivelazione dell'Apocalisse: questo tempo è il tempo intermedio di crisi, di tentazioni, di decisioni, Esiste una situazione di urgenza. C'è una coscienza di catastrofe imminente. Il tempo è compiuto, il Regno di Dio è qui. Dio ha deciso di intervenire per porre fine ad una situazione diabolica. Dio vuole essere l'unico Signore della storia (cfr. Apocalisse).  Mentre il Signore ha garantito che il mondo malvagio ha i giorni contati, tuttavia il giudizio tarda e poi sappiamo che non sarà, come diceva il Battista, un giudizio di condanna, ma di gioia perchè finalmente il Regno si instaurerà. 

PREGARE IN CRISTO E CON CRISTO.
La preghiera è fatta IN CRISTO. Si dice questo soprattutto della preghiera liturgica, ma anche ogni preghiera personale è fatta IN CRISTO. Noi preghiamo in Lui e con Lui. Lutero disse: " Noi possiamo rivolgerci al cielo di Dio solo salendo sulla pelle e sulle spalle di Cristo". Il Padre nostro e i Salmi rappresentano la corretta relazione tra Dio e l'uomo, tra cielo e terra, tra religioso e politico. In queste preghiere la causa di Dio è fatta propria dall'uomo la causa dell'uomo è presa a cuore da Dio. Ciò che Dio ha unito, nessuno separi!

 IL PADRE NOSTRO E I SALMI.
Gesù ha pregato i salmi; quando prego un salmo, sono certo che anche Gesù lo ha pregato  raccogliendo in esso tutta la storia del suo popolo e tutti i gemiti e le lodi che sarebbero venute dopo di Lui. Tuttavia i discepoli del Signore un giorno si sono sentiti dire da Lui: " Quando pregate, dite PADRE NOSTRO...". La preghiera del "Padre nostro" diventa dunque normativa ed è più che una formula.
Più che PREGARE IL PADRE NOSTRO bisognerebbe PREGARE SECONDO IL PADRE NOSTRO che è l'unità di misura di ogni altra preghiera.  Più che una preghiera, è una scuola di preghiera. Il Padre Nostro non è l'insegnamento di una formula, ma è l'educazione ad un ATTEGGIAMENTO. Il Padre Nostro non cita direttamente i salmi, ma non c’è una frase o una parola, che non si ritrovi nei salmi. S.Agostino ha detto che il Padre nostro è il Battesimo quotidiano. Tertulliano ha detto che il Padre nostro è la somma di tutto il Vangelo (Breviarium totius evangelii).
"Signore, insegnaci a pregare". Insegnaci il senso della nostra preghiera. La crisi della preghiera rivela la crisi di fede. A volte anche la crisi della nostra responsabilità nella storia.

  IL LIBRO DEI SALMI (Sefer Tehillim = Libro degli Inni).
Formazione, suddivisione, generi letterari.

  Dalla preghiera personale alla lode pubblica.
L'israelita ritmava la sua vita sulla preghiera, che lo occupava almeno tre volte al giorno, al tramonto, al mattino e a mezzogiorno come ci testimonia il Salmo 55,18:"A sera, all'alba e a mezzogiorno io piango e sospiro; egli ascolta la mia voce", ma ogni occasione era per lui motivo di preghiera.  Per l'Israelita credente di  tutti i giorni, Jahwè era <il Dio di tutti i giorni>. La sua preghiera però non era privatistica in quanto si concludeva sempre nell'assemblea del culto.
 

 Dalla lode pubblica alla preghiera personale
Il credente,  nel Tempio, pregava, cantava, rinnovava la sua fede, la confessava, la celebrava. Al Tempio imparava il metodo di dialogo con Dio. Tornato nella propria vita privata, riprendeva la preghiera usando i Salmi celebrati al Tempio, come punto di partenza per ogni sua orazione. Come esempio possiamo ricordare il Salmo di Maria ("Magnificat"), il Salmo di Simeone e di Zaccaria.

  Una preghiera " di tutto corpo".
Israele aveva il senso della festa, quello che noi abbiamo perduto dentro i nostri pudori liturgici e nella nostra cultura concettuale e parolaia. La liturgia al tempio era una festa in cui si partecipava "di tutto corpo"; la preghiera israelita era una "preghiera visibile". Un ebreo lo si vede pregare, come anche un mussulmano. All'ebreo non basta una preghiera mentale; anche il corpo vi partecipa con movimenti, genuflessioni, inchini, ondeggiamenti, prostrazioni.
Anche la vista deve avere la sua parte sia nella bellezza di quel tempio che è la creazione (con i suoi rumori di tuono e bagliori di fulmini e scroscio d'acque) e sia nella maestosità architettonica del tempio (e delle vesti, dei colori, dei profumi, delle volute di incenso).
I Salmi venivano accompagnati da musica; non erano preghiere da recitare, ma da cantare (in molti salmi sono indicati gli strumenti musicali da usare o le melodie su cui cantare). Al coro dei cantori si rispondeva con AMEN e ALLELUJAH, con versetti ed acclamazioni. Addirittura in certi momenti si lanciava un urlo che oggi chiameremmo EVVIVA o URRA' molto simile all'urlo degli stadi quando si fa goal; era il famoso "teruah" che era il grido collettivo gioioso dell'esercito quando vinceva una battaglia.
Spesso il popolo partecipava sotto forma di intervento litanico, come appare dal Salmo 136 (“perché eterna è la sua misericordia), o battendo le mani e cadenzando il Nome di Dio "Jahù-Jahù-Jahù".

 Quando e come si è formato il libro dei Salmi.
Il libro dei Salmi non è nato in un tempo breve: cominciò ad essere composto verso il 1000 a.C. e pare che sia terminato nel 300 a.C. ma anche dopo tale data la fonte non si è esaurita, tanto è vero che nella traduzione greca (detta dei Settanta) troviamo 14 salmi che non si trovano nell'originale ebraico. Anche nei manoscritti di Qumran (scoperti dal 1947 al 1956), che coprono dal 100 a.C. al 60 d.C., troviamo molti salmi non contenuti tra i 150 Salmi. Anche in molti altri Libri biblici storici, sapienziali e profetici troviamo salmi e preghiere che non sono state inserite nel Libro dei Salmi dal redattore finale. Il redattore finale si trovò dunque in possesso di una materiale vario  preesistente e a volte già raggruppato: esisteva una raccolta di canti per i Pellegrinaggi (Salmi 119-133), una raccolta detta "gruppo Hallel" (Salmi 104-106, 110-117, 134-135, 145-150) per le Feste di Pasqua. Questo lavoro redazionale ha dato anche come effetto, per esempio, che si sono verificate delle ripetizioni: il Salmo 14 ("Pensano tra sè gli empi...) è uguale al 53.

 Linguaggio informativo e relazionale.
Quando un bambino dice alla mamma: "Mamma ho un po' di mal di gola" può significare che le manda un messaggio di informazione (Effettivamente ha un po' di mal di gola), ma spesso le manda un messaggio relazionale ( Mi stai trascurando, ho voglia di sentirmi al centro della tua attenzione) con cui comunica che più che la gola è ammalata la relazione; la frase del bambino più che esprimere una situazione, illustra un tipo di rapporto. Il linguaggio di informazione non preoccupa la mamma più di tanto; il linguaggio relazionale invece, se viene colto dalla mamma, le pone significativi problemi sul suo ruolo di madre: il linguaggio relazionale ci interpella, ci cambia. I Salmi appartengono al Genere letterario relazionale.

 SUDDIVISIONE.
 Attualmente il Salterio è diviso in 5 Libri che richiamano i cinque libri del Pentateuco.
LIBRO PRIMO ( dal Salmo 1 al 41 ).  dedicato ai salmi che descrivono l'affronto tra il giusto credente e l'empio. I Salmi 1 e 2 andrebbero considerati come unico salmo. Il salmo più rappresentativo di questa parte è il salmo 22.
 LIBRO SECONDO ( dal Salmo 42 al 72 ). E’ dedicato ai Salmi che descrivono il desiderio di Dio e del suo Regno. La chiave di volta di questa parte è il salmo 48.
 LIBRO TERZO ( dal Salmo 73 all'89 ). E’ un libro-cuscinetto che medita sul passato e anche sul futuro messianico. Lo spazio di questa meditazione è il culto. Il centro di questa parte sta nel Salmo 84.
 LIBRO QUARTO ( dal Salmo 90 al 106 ). Celebra la potenza del Signore, pastore, provvidenza, re, giudice.
LIBRO QUINTO ( dal Salmo 107 al 150 ). E' il libro della lode. E' una esplosione di gioia verso Dio vincitore degli idoli, liberatore, abitante della città di Sion. Il centro è il Salmo 119. 

 NOTE CIRCA LA SUDDIVISIONE E NUMERAZIONE DEI SALMI.
 Durante le traduzioni del libro dei salmi, la numerazione dei salmi ha subìto alcune modifiche: i salmi numerati come 9 e 10 di fatto sono un solo salmo; dicasi altrettanto dei salmi 42 e 43; i salmi 14 e 53 sono doppioni; il salmo 108 è composto da due metà dei salmi 57 e 60. La numerazione originaria ebraica ha subìto una variazione durante la traduzione dei Settanta in lingua greca e tale numerazione è stata rispettata dalla traduzione Vulgata in lingua latina.

Numerazione comparata dei salmi in Testo masoretico e LXX

 Testo ebraico                            Testo latino
 Salmi 1-8                                   Salmi 1-8
 Salmi 9-10                                 unificati nel Salmo 9
 Salmi 11-113                             Salmo 10-112
 Salmi 114-115                           unificati nel Salmo 113
 Salmo 116                                 diviso nei due Salmi 114-115
 Salmi 117-146                           Salmi 116-145
 Salmo 147                                 diviso nei Salmi 146-147
 Salmi 148-150                           Salmi 148-150
 
Quando si usa una Bibbia, occorre subito informarsi se il Libro dei Salmi segue la numerazione ebraica o latina. La liturgia romana segue la numerazione latina.

ALCUNE NOTIZIE UTILI

 IL TARGUM.
Il Targum
è la traduzione orale, in dialetto aramaico, del testo sacro scritto in lingua ebraica che il popolo non comprendeva più. Perciò nella liturgia si leggeva il Testo in ebraico e poi lo scriba la traduceva in aramaico, ma invece di fare una traduzione letterale,  ne sviluppava il senso.

 Esempio Numeri 24,17: 

Testo ebraico (liturgia ufficiale)

Testo aramaico(targum)

Un astro spuntato da Giacobbe                            diventa capo, uno scettro si leva sorto da Israele 

Un re  si leverà dalla casa   di Giacobbe e un salvatore  (Messia) dalla casa di Israele. 

  La  traduzione dei SETTANTA (LXX).
Si chiama Settanta (da cui la sigla LXX) la prima traduzione greca dell'Antico Testamento. Il nome deriva da una antica leggenda del 2 sec. a.C. secondo cui 72 sapienti giudei, lavorando separatamente, portarono a compimento in 72 giorni una traduzione rivelatasi poi miracolosamente uguale. La comunita' giudaica di Alessandria parlava greco e non capiva piu' l'ebraico. Come in Palestina si tradusse il testo ebraico in aramaico, cosi' in Alessandria Egitto lo si tradusse in greco senza particolari attenzioni alla fedeltà letteraria ma cercandone le attualizzazioni.

 Un esempio in Isaia 7,14: 

Testo ebraico                  

Testo  LXX

La giovane e' incinta     e partorira' Emanuel      

La vergine e' incinta e partorira' Emanuel

   I Masoreti e  il Testo masoretico ( siglato con TM )
I Masoreti erano degli Scribi che dopo la distruzione di Gerusalemme si ritirarono a Tiberiade, sul lago omonimo. Sono famosi per aver messo per iscritto la "Masorah" (tradizione orale) aggiungendo al testo, composto solo di consonanti, anche le vocali. La vocalizzazione iniziò nel sec. VI d.C. e terminò nel  X d.C. Un detto rabbinico commenta "La Masorah è la siepe della Legge" perchè di fatto si stabilizzò un metodo di lettura vocalizzata che favoriva una più uniforme interpretazione.

 Midrash.
In senso stretto indica una serie di regole ermeneutiche interpretative del testo, caratteristiche dello studio rabbinico; in senso più ampio indica le raccolte di queste interpretazioni. Il termine deriva da una radice linguistica che significa ricercare: ricercare il senso del testo.

 CLASSIFICAZIONE DEI SALMI. GENERI LETTERARI.
Non possiamo dimenticare che all'inizio del nostro lavoro di ricerca e preghiera abbiamo inteso "classificare i Salmi" dentro la preghiera del Padre Nostro.  Pur restando valida l'intenzione iniziale di "pregare i salmi nel Padre Nostro" con approfondimenti successivi, possiamo ora mettere in evidenza uno dei tradizionali modi di classificare i salmi secondo il loro Genere letterario.
Riconoscere il genere letterario di un salmo può essere un passo importante per capirlo. E questo non per rispondere ad un bisogno di ordine e di classificazione, ma per ritrovare l'intenzione del salmista e per entrare nelle sua prospettiva.
Individuare i Generi letterari dei singoli salmi è come preparare il cuore in modo diverso: se stai per andare da un amico il tuo cuore è predisposto in modo diverso se per il tuo amico è un giorno di lutto, oppure se è un giorno di festa per la nascita del suo bambino. Conoscere il Genere letterario di un salmo significa sapere come prepararsi ad incontrare Dio. Come la danza si esprime sotto forma di samba, valzer ecc. così il libro detto dei Salmi contiene diverse espressioni di preghiera: INNI (Tehillim), SALMI (Mismor), CANTICI (Shirim), LAMENTAZIONI ecc.

 I principali Generi letterari dei Salmi potrebbero essere i seguenti:  SUPPLICHE; INNI; RINGRAZIAMENTI;  CANTICI DI GERUSALEMME; SALMI DEL REGNO DI DIO; SALMI DI PELLEGRINAGGIO; SALMI DELL'ALLEANZA; SALMI SAPIENZIALI E PROFETICI; SALMI DELL’OSPITE DI DIO…

 LABORATORIO

Ora proviamo a lavorare personalmente.  Ciascuno si prenda a caso uno dei salmi seguenti: Salmo 66 - 122 - 14 - 17 - 27 - 33 - 21 - 95. Dopo la lettura di ognuno di essi, proviamo ad abbinarli ai rispettivi generi letterari.

 SALMO DI SUPPLICA:..........
INNO:...............
SALMO DI RINGRAZIAMENTO:..........
SALMO DI PELLEGRINAGGIO:..........
SALMO DEL REGNO DI DIO:...............
SALMO PER IL RINNOVO DELL'ALLEANZA:...........
SALMO SAPIENZIALE-PROFETICO:.............
SALMO DELL'OSPITE DI JAHWE’:...............